COMUNICATI, INTERVISTE E RASSEGNA STAMPA: BARRY CALLEBAUT

VICENDA

Il 5 settembre, senza preavviso, l’azienda comunica a 150 lavoratrici e lavoratori di Verbania che entro il primo trimestre 2025 chiuderà lo stabilimento.
Vengono addotte motivazioni logistiche e reddituali di lungo periodo, non chiarite nel dettaglio.
La fabbrica mostra nel tempo crescita di prodotto, crescita di fatturato (+30% negli ultimi 3 anni), indicatori di bilancio positivi, costi del personale stabili (riduzione delle unità hanno portato a risparmio del 2% nell’ultimo anno), utili stabili (2,5milioni di € negli ultimi 4 anni).
Nella stessa comunicazione vengono annunciati 500milioni di franchi di investimento in altri stabilimenti europei (tra cui 2 italiani, a Chieti e Perugia).
Le motivazioni non sono state chiarite, le tempistiche definite sono inaccettabili, il comportamento dell’azienda ingiustificabile.
Verbania si mobilita e la CGIL Novara e VCO offre da subito supporto dalla piazza ai tavoli di confronto.

FASI (IN AGGIORNAMENTO)

  • 5 settembre: annuncio chiusura entro il 1 trimestre 2025 dello stabilimento di Verbania
  • 6 settembre: corteo dalla fabbrica al municipio di Verbania
  • 9 settembre ore 11.00: apertura tavolo parti sociali presso la sede Unione Industriali. Presenti Unione Industriali, Barry (responsabile risorse umane e responsabile Sud Europa), Comune Verbania, FLAI CGIL Novara VCO, CGIL Novara VCO, FAI CISL Piemonte, CISL Piemonte Orientale
  • 11 settembre ore 11.00: tavolo in prefettura Verbania
  • 26 settembre ore 11.00: secondo incontro tavolo parti sociali
  • 2 ottobre ore 17.00: tavolo ministeriale

COMUNICATI

11 SETTEMBRE

Durante il primo incontro di questa mattina in prefettura – come CGIL – abbiamo sottolineato che si stanno giustamente avviando ragionamenti nei tavoli preposti ma si stanno tenendo mentre, all’esterno, Barry Callebaut ha puntato da una settimana la pistola alla tempia di 150 famiglie: non è il modo corretto di impostare una discussione. 

L’azienda conferma che i motivi alla base della scelta sono “logistici” e di “margini di redditività nel medio e lungo periodo”.
Per quanto riguarda i motivi logistici l’azienda ha affermato che c’è l’impossibilità fisica di creazione di nuovi volumi.
Abbiamo chiesto di che volumi si stesse parlando ma non sono stati in grado di risponderci, abbiamo chiesto se avessero affrontato mai con le amministrazioni verbanesi il tema in questi anni ma hanno detto di non averlo mai fatto. 

Per quanto riguarda i “margini di redditività” abbiamo chiesto a quali margini si riferissero e di darci dei numeri a riguardo; ci è stato risposto che anche questa motivazione, come la precedente, era in fase di definizione e che lo slittamento del secondo incontro del tavolo sindacale – previsto per domani, 12 settembre – al 26 settembre era propedeutico ad una loro preparazione per poterci rispondere nel merito.

Abbiamo concluso quindi il nostro intervento dicendo che prima si ragiona sui numeri per sapere di cosa si parla, poi si inseriscono i numeri nella definizione dei problemi, si pongono i problemi nei luoghi preposti e, solo in caso di mancata risoluzione, con il giusto preavviso e in trasparenza, si decide una chiusura; il comportamento dell’azienda risulta quindi ancor più incomprensibile.

I dipendenti hanno sempre mostrato senso di appartenenza e sacrificio, i bilanci sono sani e, soprattutto, non siamo ad oggi, dopo una settimana di sollecitazioni a riguardo, in grado di entrare nel merito dei problemi posti per giustificare una scelta di questo tipo.

Tutti uniti, sindacati e istituzioni, abbiamo chiesto di riportare formalmente ai vertici dell’azienda la richiesta di fare un passo indietro e, come minimo, di definire da subito un allungamento dei termini previsti che sono ingiustificati sia per i dati di bilancio sia per l’atteggiamento tenuto da essa stessa nella conduzione della vicenda.

FASULO (SEGR. GEN. CGIL NOVARA VCO) CAMPANATI (FLAI CGIL NOVARA VCO)

5 SETTEMBRE

Uno schiaffo in faccia al mondo del lavoro!

Con quale decenza si possa accostare nello stesso documento l’immagine di un’azienda che investe “500 milioni di franchi svizzeri” (sic! Manco la fatica di convertirli in euro) a quella di un’azienda che toglie il pane di bocca a 150 famiglie rimane per noi un mistero: è il cioccolatino sul cuscino con cui si soffoca uno degli ultimi insediamenti industriali di Verbania, solido e fortemente in attivo da anni.

Frasi quali “migliorare stabilimenti e rete, affinare i processi lavorativi, elevare la qualità dei prodotti” sono uno schiaffo in faccia a tutto il mondo del lavoro se hanno come contraltare la perdita di occupazione, del relativo indotto e la perdita di potere d’acquisto delle famiglie in un territorio come il nostro che diventa sempre più fragile, azienda persa dopo azienda persa.

Ci dispiace quindi, ma non possiamo sorridere degli investimenti che verranno fatti in Abruzzo e in Umbria se a pagarli sarà la comunità di Verbania e del VCO: per questo motivo ci uniremo alla lotta intrapresa dalle lavoratrici e dai lavoratori della Barry Callebaut, esprimendo solidarietà e mettendo loro a disposizione tutte le competenze e i mezzi di cui la CGIL dispone, tanto nei tavoli istituzionali – che auspichiamo vengano attivati al più presto – quanto nel rapporto con i lavoratori ai quali va tutto il nostro supporto.

FASULO (CGIL NOVARA VCO) CAMPANATI (FLAI CGIL NOVARA VCO)

INTERVISTE

6 SETTEMBRE – FASULO PER VCONEWS

1) Come può una multinazionale investire 500 milioni di franchi svizzeri e al tempo stesso chiudere uno stabilimento che va bene. Possibile che nessuno aveva avuto sentore della decisione?

Ci aggiungiamo anche un’altra domanda: perché dare un preavviso così ingiustificatamente limitato?
Abbiamo a che fare con una multinazionale che decide con una lettera di informare della volontà di chiudere uno stabilimento che negli ultimi 4 bilanci ha generato 2,5milioni di utili, che ha solidi indicatori economici e patrimoniali e che ha visto dal 2021 ad oggi il fatturato crescere del 33% nonostante il contenimento del costo del personale che si è addirittura ridotto dal 2022 al 2023.
La scelta di accostare nell’informativa l’investimento della società – in altre zone del mondo – a quella di lasciare una comunità intera in difficoltà nasce come un tentativo grottesco di salvare la faccia ma rivela tra le righe tutta la violenza e la brutalità che lavoratrici e lavoratori affrontano nel mercato del lavoro negli ultimi decenni: per questo il bisogno di sindacato si sta ravvivando, come indica la crescita delle iscrizioni in CGIL, anche nel nostro territorio.

2) Se la multinazionale svizzera fosse irremovibile potrebbero esserci speranze per un nuovo acquirente per lo stabilimento verbanese che funzionava bene?

Non è possibile una risposta da parte nostra, in questa fase. Le prime ore che seguono annunci come quello di ieri si impregnano di pressioni, paure, speranze, idee… Questo è il momento di mettersi a disposizione, di stringere le spalle gli uni agli altri e di prepararsi insieme ad affrontare qualsiasi cosa succeda stimolando le migliori forze e le migliori competenze per tentare di ottenere il miglior risultato possibile per i lavoratori e per tutta la nostra provincia.

3) L’industria del Vco ha già subito grosse perdite, pare una emorragia alla quale non si riesce a porre fine…..

Le emorragie si fermano facendo pressione.
Questo episodio deve insegnarci che nessuno di noi è “al sicuro” e che dobbiamo sentirci coinvolti, tutti, sempre: dobbiamo partecipare.
Non possiamo aspettare che “tocchi a noi” o le aziende continueranno a fuggire, una alla volta, con motivazioni sempre più pretestuose – i ventilati problemi logistici non sorgono certo in questi giorni – dobbiamo prenderci a cuore i problemi dell’altro, dobbiamo tornare a dubitare di un sistema che può permettere che accadano episodi come quello della Barry, dobbiamo riscoprire la necessità di trovare alternative: dobbiamo fare pressione.
Negli ultimi decenni continuiamo a vedere le perdite delle aziende sommarsi, spesso nel silenzio più totale attorno alle mobilitazioni sindacali, senza un piano di sviluppo adeguato per contrastare il fenomeno: noi siamo disponibili, come sempre, a concorrere a una sua definizione ma la politica, le associazioni datoriali e tutti gli abitanti devono fare la propria parte o ci troveremo presto a rincorrere nuovamente le fughe da un passato che non tornerà e non a progettare il futuro della nostra provincia.

RASSEGNA STAMPA

04 OTTOBRE

LA STAMPA NOVCO 04/10/24

03 OTTOBRE

LA STAMPA NOVCO 03/10/24

30 SETTEMBRE

27 SETTEMBRE

LA STAMPA NO VCO 27/09/2024

26 SETTEMBRE

21 SETTEMBRE

https://www.lastampa.it/verbano-cusio-ossola/2024/09/21/news/verbania_fabbrica_barry_callebaut-14650831/?fbclid=IwY2xjawFbQfVleHRuA2FlbQIxMQABHRIqDrnqmgy9umIdt3KRubP3K66jsTPfsEKdogREqwv0W8gH5PXN-CM0Fw_aem_M4fvrR_m4G74h01mpiJ3Ow&sfnsn=scwspwa

19 SETTEMBRE

ECORISVEGLIO VB 19/09/24
ECORISVEGLIO 19/09/24

14 SETTEMBRE

14/09/2024

13 SETTEMBRE

LA STAMPA NOVCO 13/09/24

12 SETTEMBRE

VCO24
LA STAMPA NOVCO 12/09/24

10 SETTEMBRE

9 SETTEMBRE

VCO24 09 SETTEMBRE

7 SETTEMBRE

6 SETTEMBRE

LA STAMPA NOVCO 06 SETTEMBRE

5 SETTEMBRE

https://www.lastampa.it/verbano-cusio-ossola/2024/09/05/news/barry_callebaut_chiude_fabbrica_intra-14607919/?fbclid=IwY2xjawFGZy1leHRuA2FlbQIxMQABHYhRsrYIX-zu824CrY-YQHA4-u8MYZgYV8J01M81BGSvooG9njfX3M-5EQ_aem_8wNqZR-3_hcYrwQxnZ_iqg

https://www.facebook.com/rvllaradio/posts/pfbid0c3pZhDduhvNhFG4S3dcLGzqW3b56sdb5gq1AAobvX66w599CUp2q3JgjppGAoXGUl

https://www.lastampa.it/verbano-cusio-ossola/2024/09/06/video/chiusura_barry_callebaut_il_senatore_borghi_indipensabile_attivare_il_ministero_inacettabile_trattare_cosi_i_lavoratori-14612215/?fbclid=IwY2xjawFMwLFleHRuA2FlbQIxMQABHWdN8RBn_SSHm4yLHlgZlpBdhJKEWD49touCj13nFyW-ST3Q3o4gi9XGTw_aem_WqiAMvofCIaPkRyEjficZg

https://www.lastampa.it/verbano-cusio-ossola/2024/09/07/news/chiusura_barry_callebaut_una_verbania_a_sinistra-14614659/