CONTRO TASSA SALUTE E ASSEMBLEA DI FEBBRAIO
La CGIL Novara e VCO ribadisce la necessità che la Regione Piemonte non applichi la tassa sulla salute per i frontalieri, inutile per il perseguimento dell’obiettivo preposto – si introiterebbe un millesimo di entrate del bilancio sanitario regionale – dannosa per il territorio – sottrazione di spesa – e dai profili incostituzionali stante la palese violazione di accordi internazionali e il venir meno della tutela del diritto alla salute per una sola categoria di cittadini.
Leggiamo con grande preoccupazione le dichiarazioni del ministro della Lega Giorgetti di questi giorni riassumibili con il “far pagare la tassa ai comuni di frontiera se proprio non si riesce a far pagare i frontalieri”; al posto di ammettere l’introduzione da parte del Governo di una misura inapplicabile – la Svizzera infatti dall’accordo non è tenuta a fornire i dati dei vecchi frontalieri, operazione che fino ad oggi ha confermato di non voler effettuare – il Ministro persiste minacciando ripicche infantili che non fanno altro che peggiorare la situazione e aumentare la tensione.
Uno dei motivi che ci hanno spinto a scioperare contro le ultime due leggi di bilancio è anche quello dell’aver introdotto in quella per il 2024 la tassa sulla salute e in quella del 2025 il doppio della sanzione per chi ometterà la dichiarazione (fino a 400 € al mese): ad oggi mancano dopo due anni i decreti attuativi; il VCO ha fatto – a differenza della Lombardia – la sua parte, unendo tutti gli attori sindacali e politici e strappando a Cirio la promessa di non applicarla qualora fosse possibile: è il momento di fare un passo in più e spingere affinché si passi dalla promessa ai fatti. Chi ama il VCO non tocca i frontalieri: ci vediamo il 15 febbraio a Varese!

ASSEMBLEA DEL 15 FEBBRAIO
TESTO VOTATO DALL’ASSEMBLEA E RASSEGNA STAMPA
ASSEMBLEA INTERNAZIONALE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI FRONTALIERI
Varese, 15 febbraio 2025
DOCUMENTO FINALE
Con l’Assemblea internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori frontalieri – convocata a Varese il 15 febbraio 2025 dalle organizzazioni sindacali italiane e svizzere CGIL CISL UIL UNIA VPOD SYNDICOM OCST SYNA – prosegue l’iniziativa sindacale unitaria per contrastare l’introduzione della tassa sulla salute a carico dei ‘vecchi’ frontalieri e per rivendicare il pieno rispetto delle norme interne ed internazionali a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori frontalieri attivi e pensionati.
Mentre, da un lato, con la legge di recepimento dell’accordo italo-svizzero (Legge 83/2023) salvaguardiamo la tassazione esclusiva in Svizzera ai ‘vecchi frontalieri’ continuando l’Italia ad incassare il 40% delle loro tasse, dall’altra, con la Finanziaria 2024 li trattiamo come evasori chiedendo loro e ai loro familiari a carico di versare il 3-6% della retribuzione netta per avere l’assistenza sanitaria che hanno già pagato. Mentre, da un lato e faticosamente, otteniamo per legge l’innalzamento della Naspi per i primi tre mesi di disoccupazione, parificandola a quella svizzera, dall’altro ci si guarda bene dal dare seguito all’applicazione della nuova norma penalizzando economicamente i frontalieri licenziati.
In sostanza, il Governo italiano con una serie di atti contraddittori e unilaterali successivi alla legge di recepimento dell’accordo italo-svizzero entrato in vigore il 18 luglio 2023 cerca di ‘smontare’ quanto faticosamente costruito in anni di confronto per migliorare la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori frontalieri. Di qui l’esigenza di fare oggi il punto, tutti insieme, sulle principali criticità ancora aperte e definire come procedere, forti dei primi risultati raggiunti.
Grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, siamo infatti riusciti a sanare una inaccettabile disparità di trattamento, garantendo ai vecchi frontalieri non frontisti di Sondrio divenuti inspiegabilmente nuovi frontalieri e ai nuovi frontalieri residenti nei 72 Comuni di fascia finora non riconosciuti una tassazione equivalente ai vecchi frontalieri. Analogamente, siamo riusciti finalmente a ottenere dopo oltre un anno dalla sua costituzione la convocazione del primo incontro del Tavolo interministeriale per la definizione di uno Statuto dei lavoratori frontalieri.
Per queste ragioni, condividendo l’impostazione sindacale unitaria sin qui seguita ed alla luce dell’ampio dibattito svolto l’Assemblea chiede:
- la cancellazione della norma che prevede una nuova tassa sulla salute a carico dei ‘vecchi frontalieri’, che di fatto introduce una doppia imposizione, risulta in contrasto con l’Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri e presenta chiari elementi di incostituzionalità. In caso contrario, le organizzazioni sindacali si impegnano unitariamente a adire alla giustizia al fine di eccepire la questione di costituzionalità;
- di portare alla discussione del ‘Tavolo interministeriale’ le altre criticità ancora aperte, a partire dall’introduzione della nuova indennità di Naspi prevista dalla legge 83/2023 e dalla modifica dell’attuale normativa sull’assegno unico e universale, che discrimina le lavoratrici e i lavoratori frontalieri e per la quale l’Italia è stata messa sotto procedura d’infrazione da parte della CE.
- di ricostituire il corretto rapporto tra l’uso delle risorse derivanti dai ristorni quale contributo dei frontalieri alla fiscalità generale, all’erogazione dei servizi e alla garanzia degli investimenti dei Comuni di frontiera e la definizione delle risorse future da investire sul territorio per progetti socioeconomici, modello che abbiamo faticosamente costruito e consolidato nella legge approvata all’unanimità del Parlamento, con il contributo determinante delle Comunità locali, oggi destrutturato da interventi del legislatore poco organici ed incomprensibili.
APPROVATO ALL’UNANIMITA’
