Misure di sicurezza negli interventi educativi e socio-assistenziali a contatto diretto con utenza
A fronte dei contenuti del DPCM del 26 aprile nel protocollo allegato n. 6 “Protocollo condiviso per la regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro tra il Governo e le parti sociali” e dei successivi piani territoriali stilati dalla Regione Piemonte contenenti le “indicazioni generali per la prevenzione del contagio da Covid-19 e la tutela della salute degli utenti e degli operatori dei centri diurni per le persone con disabilità e l’assistenza delle persone con autismo e disabilità intellettiva”, la scrivente Organizzazione Sindacale è a richiedere ai destinatari della presente di porre massima attenzione alle categorie di lavoratrici e lavoratori che in tutto il periodo di emergenza hanno continuato ad erogare servizi essenziali alle persone, dimostrando grande professionalità e spirito di sacrificio.
Il riferimento va a tutti gli operatori che hanno continuato a mantenere i rapporti diretti con l’utenza, spesso (soprattutto nelle prime fasi dell’emergenza), a volte con dispositivi non ottimali per la protezione individuale, né per qualità né per quantità.
Ci si riferisce a tutte quelle lavoratrici e lavoratori che hanno continuato, tutti i giorni, ad effettuare interventi di assistenza domiciliare e interventi di educativa territoriali in favore di persone che altrimenti sarebbero rimaste sole, abbandonate; questo con il rischio sempre presente di contagio.
Contagio di una persona già debole e fragile, contagio del lavoratore e di tutta la cerchia di rapporti sociali che gli ruotano attorno.
Per questi motivi la Funzione Pubblica CGIL di Novara e VCO chiede a Direttori, Dirigenti, Enti Gestori, Sindaci e Consigli di Amministrazione, di mettere in atto, qualora non l’abbiano già fatto o predisposto, tutte le procedure atte alla sicurezza degli operatori dei servizi sopracitati.
Siamo consapevoli che non si possa arrivare al “rischio zero” ma siamo anche certi che l’utilizzo di una prevenzione adeguata sia la strada maestra da percorrere.
Quanto successo nei presidi ospedalieri prima e nelle RSA della nostra Regione subito dopo, deve essere il chiaro ed inequivocabile esempio di cosa NON VA FATTO.
Purtroppo il prezzo di questi “errori” è stato altissimo; mai dovremo dimenticarlo.
Chiediamo quindi:
• Che tutti gli utenti coinvolti ed il personale che opera vengano sottoposti a screening generale (tampone e/o test sierologico).
• Che tale sorveglianza sanitaria dovrà avere carattere continuativo con cadenza ogni 14 giorni.
• Che ci sia l’utilizzo costante, soprattutto per l’assistenza domiciliare considerando l’inevitabile contatto ravvicinato tra operatore ed utente, delle mascherine FFP2, degli occhiali protettivi, dei calzari e dei camici idrorepellenti; in presenza di semplice mascherina di tipo “chirurgico” si richiede l’utilizzo associato di visiera protettiva.
• Che i protocolli per la sicurezza prevedano una costante sanificazione degli automezzi utilizzati giornalmente dagli operatori per effettuare i servizi domiciliari e/o i trasporti degli utenti.
• Che si avvii un costante confronto con le OOSS del comparto pubblico e del privato-sociale, RLS/RLST ed RSU/RSA, al fine di verificare l’adeguatezza dei protocolli per la sicurezza adottati.
Comprendiamo e condividiamo la necessità di “ripartire”, ma siamo certi che solo una ripartenza in totale SICUREZZA potrà portare a quei risultati a cui tutti auspichiamo.
In attesa di restituzione, porgiamo distinti saluti.
p. Fp Cgil Novara e Vco p. Fp Cgil Novara e Vco
Il Segretario Generale Il Segretario con delega al Terzo Settore
Del Vecchio Paolo Piralli Andrea
p. Fp Cgil Novara e Vco p. Fp Cgil Novara e Vco
Il Segretario con delega Enti Locali Il funzionario di riferimento
Orlandi Francesco Pitzalis Emanuele
Firmato in originale